Ri-salve
ai miei vecchi lettori, Piacere ai nuovi.
Sono
Alessia -meglio (e preferibilmente) conosciuta come Akime- e da oggi
in avanti cercherò di annotare il più possibile su questo blog, a
testimonianza della mia vita inutile e senza grossi scopi.
Idolatria
a parte, direi che è arrivato il momento di un Post di Presentazione
con i controcoglioni, mica come i miei classici First Post
totally random che non sapevano di nulla.
Forse
di noia.
Sono
le 23:38 di un Lunedì 30 Dicembre, mia madre e mia sorella stanno in
salotto a godersi un film (o almeno credo), mio padre è disperso nel
suo regno (il bagno, ovviamente) e mio figlio russa beato ad un metro
da me. Vi chiederete, perchè allora non ti rintani sotto le coperte
e la pianti di rompere i coglioni al prossimo? E...
Cosa ce ne importa
a noi?
Una
cosa alla volta ragazzi, non è ancora arrivato il momento di
rispondere a domande così esistenziali.
Un
paio di anni fa ho aperto il mio primo blog. Una schifezza ROSA brilluccicosa che tentava invano di imitare (o meglio scimmiottare,
visto il risultato) i fashion blog delle mie amicicie su Faccialibro.
Perchè
hai voluto aggiungere dolore al mondo? Chiederete voi.
Perché
non avevo niente di meglio da fare, concluderete. Ed invece no. La
risposta è “perchè volevo un blog, ma non sapevo di cosa
parlare”.
Ebbene
sì, come la metà di voi, ed i tre quarti di voi altri, sono anche
io una giovane adulta persa nei meandri della vita, in cerca di sé
stessa e della sua strada, nel disperato tentativo di darsi un' senso
visto che -per il momento- quelli che mi son vista affibbiare non
sono di mio gradimento.
Ad
essere sincera non ho una vita poi così noiosa; me ne sono successe
di cose belle come anche brutte (come in qualsiasi vita d'altronde),
eppure non sento esattamente il bisogno di sbatterla in faccia al
mondo su un blog. Per quello c'è Facebook. Che poi, diciamoci la
verità, ormai Faccialibro è diventato una gara a chi sta peggio.
Allora
facciamo così:
Io
vi racconto un po' di me, vi regalo un pezzetto della mia
quotidianità. Cerco di condividere con voi le cose che trovo
interessanti, ciò che mi fa ridere, piangere, sognare o anche
annoiare... in cambio desidero solo che voi vi confrontiate, e che da
queste righe ricaviate qualcosa di più di due minuti di nulla
cosmico.
...se
siete d'accordo, allora, possiamo cominciare.
Come
dicevo poc'anzi, mi chiamo Alessia. In realtà il mio nome è un po'
più lungo di così ma non ricordo nessuno che mi abbia mai chiamata
diversamente.
Il
mio nome completo è Alessia Gabriela Tamer, e sono nata in Autunno.
Questa
potrebbe sembrare una stupidaggine, ma per me è sempre stato
importante sapere di essere nata durante una mezza stagione.
Mia
madre dice che quando sono venuta al mondo pioveva. Ed è per questo
che ho voluto titolare questo Blog “Akime, under the rain”. Sono
nata sotto la pioggia, e sotto la pioggia voglio scrivere frammenti
della mia vita.
Questa
sono io.
Sì,
foto a parte, non sono questo granché. Capelli tinti di NERO,
naturalmente dovrei essere color rame, naso tipico della mia
famiglia, occhi azzurri, denti inspiegabilmente gialli, nonostante i
continui ed insistenti lavaggi. Colpa del fumo e dei litri di caffè,
no doubts.
Mi
ritengo una ragazza mediamente carina, non una top di gamma, ma un
prodotto della fascia media. Se mi metto in tiro posso puntare al
medio+ ma oltre quello ne vedo una barcata su social network e
compagnia che mi fan mangiare la polvere. Detto questo, soffro di
frequenti attacchi di autostima-six-feet-under, ovvero autostima
morta e sepolta. Lunghe e critiche sedute davanti allo specchio ed
accurata selezione di foto da mostrare al mondo, onde evitare di
essere esposta al pubblico ludibrio.
Ho
22 anni, ma visto che di solito non mi vendono le sigarette perché
me ne danno 16, facciamo una bella media e diciamo che ne ho 19 così
siamo tutti contenti tranne me, che tra le tante cose c'ho pure un
bel complesso di inferiorità rispetto a coetanee e ragazzine più
giovani che invece la loro età la dimostrano e magari pure qualche
annetto in più. Con le loro lunghe gambe affusolate ed il faccino da
giovane donna in fiore mi fanno salire l'ansia.
Nonostante
tutto, sono riuscita -circa quattro anni fa, anzi quasi cinque- a
farmi mettere incinta da un ragazzo (che è venuto a letto con me
volontariamente!!) e nonostante la giovine età (a quel tempo 17 anni
li avevo per davvero), ho deciso di tenere la bestia feroce che mi
saltava sui reni. E gli ho pure dato un nome!
Sirio
è nato il 4 di Settembre; e dovete sapere che il giorno “4” per
me aveva sempre avuto una valenza particolare, anche prima della
nascita della suddetta belva feroce.
L'essere
viscido e coccoloso che ho dato alla luce è riuscito a sopravvivere
nonostante i miei ripetuti fallimenti materni, il che gli fa onore.
Date una medaglia a quel bambino per essere sopravvissuto alle
mortali cure di sua madre!
Scherzi
a parte, mi sembra d'uopo dirlo, amo quel bambino come se fosse mi~
cioè, voglio dire, amo quel bambino più della mia stessa vita, e
farei qualsiasi cosa pur di renderlo felice.
La
mia vita ha pochi punti saldi. Uno di questi è mia madre, uno è mio
figlio e l'altro è mia sorella.
Non
me la sento di scrivere il nome di un uomo per adesso, essendo che
esco da tre relazioni che sono esplose una dietro all'altra in modo
poco divertente.
Mia
madre e mia sorella sono fisicamente una lo specchio dell'altra, ma
caratterialmente stiamo agli estremi.
Mia
sorella e Sirio sono entrambi nati agli inizi di Settembre, e che
crediate o meno nell'influenza degli astri sulle nascite, sono
caratterialmente identici.
Entrambi
fanno grossa fatica a tenere la bocca chiusa, sono golosi come
maiali, magri come giunchi, bravi con le mani, hanno un'intelligenza
maliziosa e quando dormono fanno dei faccini adorabili.
Tra
le mie principali passioni conto la lettura, la scrittura, il
disegno, la fotografia, la regia, il cinema, la tecnologia, i
videogames (no, non mi definirò né GAMERGURL né NERD. Trovo
insopportabili le ragazze che lo fanno, ormai si tratta di moda, ma
soprattutto di un modo per farsi fighe e, lasciatevelo dire, qui la
sfigata con gli occhiali che fa abbinamenti improponibili con i
vestiti, ha sempre il raffreddore e preferisce un computer ad una
serata fuori sono io, non le fighette che ho visto su Instagram) e la
SOLITUDINE.
Odio la compagnia delle persone, non perché siate
fastidiosi voi oggettivamente eh... è che proprio non ci riesco. Non
combino a stare con la gente, ad uscire la sera....
Tra
l'altro io non bevo nemmeno, quindi anche uscissi non potrei nemmeno
ubriacarmi nella speranza di svenire e svegliarmi via dalla pazza
folla. (cit.)
-Inoltre,
se e quando bevo faccio di tutto meno che svenire. Quindi è una
battaglia persa in partenza-
Se
dovessi scegliere una canzone per descrivermi sarei fortemente in
imbarazzo tra due pezzi per me parecchio significativi:
Ma
posso anche azzardarmi a dire che le sceglierei entrambe.
Detto
questo il mio orologio conta mezzanotte e mezza. Il che considerando
il fatto che domani devo alzarmi relativamente presto per farmi due
ore di viaggio con il bambino e raggiungere un'isolata casa in mezzo
ai monti per passare un capodanno all'insegna di caminetto e
relax....significa che è tardi.
Passo
e chiudo, popolo di Internet.
Tanto perché avevo già iniziato a farlo in un blog precedente, vi lascio la canzone del giorno...eletta tale poiché ninna nanna di Sirio~
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